sabato 12 giugno 2010

Le prime parole difficili




Buon giorno, صباح الخير
Mi ricordo quando arrivai in Italia per la prima volta, fra le tante difficoltà che dovetti affrontare fu quella di dover comunicare con il mondo esterno, solo, in italiano. Avevo studiato la lingua italiana per una anno intero, prima di partire dall'Egitto, nella speranza di superare un esame serio come condizione per frequentare (in Italia) il corso di specializzazione scelto. Ma in Italia, nonostante l'attestato ottenuto con risultati lusinghieri, riuscivo a capire e pronunciare solo buon giorno, buona sera e massimo arrivavo a buona notte… Il dizionario mi fu di grande aiuto e mi sono rimaste impresse nella mente le prime parole difficili: sciopero, mostro, su e giù ognuna delle quali ha una storia da raccontare. Fu, anche, un'impresa non facile riuscire a decifrare l'ora esatta: 20:00, 23:00, 24:00…
Ora devo andare vi saluto, continuerò dopo,

1 commento:

  1. Capisco la difficolta' della lingua xche' l'ho sperimentata a Tenerife ed ora la sperimento anche a Londra dove sai sono inglesi superprecisi sulla loro carissima lingua... Ti voglio raccontare la storia del santo traduttore...quando Dio vide la durezza dei cuori degli uomini oltre a distruggere la torre di Babele fece si che gli uomini parlassero lingue diverse e non si comprendessero piu'. Ma nel suo infinito amore dette vita ai traduttori, coloro che x pochi soldi e nessuna gloria traducono ed attraverso le loro parole fanno circolare le idee, i sentimenti, le emozioni, le scoperte, le ricerche e tutto il nuovo da un paese all'altro portandolo alle orecchie e piu' spesso al cuore di chi non conosce le altre lingue. Non so in quale paese, credo arabo, si festeggia questo santo e non so il giorno. Propongo di festeggiarlo anche noi e propongo finalmente l'Esperanto, xche' questa lingua universale non riesce a decollare?
    Buona notte.
    Simonetta.

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