venerdì 11 febbraio 2011

L'Egitto è libro !





L'Egitto è libero! L'Egitto è libero! L'Egitto è libero!

L'Egitto è libero! L'Egitto è libero! L'Egitto è libero!

L'Egitto è libero! L'Egitto è libero! L'Egitto è libero!

L'Egitto è libero! L'Egitto è libero! L'Egitto è libero!

L'Egitto è libero! L'Egitto è libero! L'Egitto è libero!

L'Egitto è libero! L'Egitto è libero! L'Egitto è libero!

ادا الشعب يوما أراد الحياة فلا بد أن يستجيب القدر

مصر حره0 الشعب المصرى حر0 مصر حره

ياحبيبتى يا مصر حفظك اللة آمنه

mercoledì 9 febbraio 2011

L'influenza, l'Egitto e la rivoluzione popolare.



Una forma influenzale leggera (sono le parole del medico curante) mi ha costretto a stare a letto diversi giorni a patire una forte tosse, un'emicrania tale che sembrava che la testa stesse sul punto di esplodermi ed un naso gocciolante come un rubinetto irrimediabilmente guasto. Tale situazione mi ha convinto che bisognerebbe cambiare la parola influenza: così troppo musicale e così troppo simpatica che non rivela nessun indizio del brutto stato in cui si trova un influenzato!

Nel frattempo sono accaduti cose molto più importanti: la rivoluzione popolare in Egitto che chiede l'uscita di scena del presidente Mubarak e attuare un vero cambiamento a favore della popolazione.

يناير الثورة المصرية في يوم الغضب Egyptian Revolution 25 Jan 2011,


E dopo 16 giorni dall'inizio della rivolta il presidente rimane incollato alla poltrona forte di una casta che lo difende ma in realtà difende se stessa ed il proprio interesse: il regime prova a reprimere i manifestanti con la violenza, come ha sempre fatto, causando morti e feriti fra i civili inermi.



La rivolta, però, continua e ormai l'uscita del Rais è questione di tempo limitato e si affaccia la giustificata preoccupazione del DOPO che si traduce in due domande:

1- Come sarà l'Egitto nel futuro? E' un'incognita che mette angoscia in tutti data l'importanza del paese a livello regionale ed internazionale oltre la situazione tragica interna. Ma la popolazione è ottimista e sicura che nulla sarà come prima!

2- Chi guiderà l'Egitto nei prossimi anni? Poteva essere facile dire ed ammettere che: a guidare l'Egitto dovrebbe essere colui che ha guidato la rivolta per liberarlo dal dittatore. Ma è questo il problema perché non c'è una figura carismatica alla guida di tutti. I manifestanti appartengono a tanti correnti politiche uniti dal desiderio di liberare il paese. Il comitato dei giovani che ha scoccato la scintilla della rivolta è composto da un gruppo di giovani, ragazzi che di sicuro non hanno un'esperienza politica di governo altrimenti non sarebbero stati in piazza a rischiare la vita!

Comunque, Amr Musa (classe 1936) e Mohamad el-Baradei (classe 1942), due personaggi eccellenti hanno espresso la loro disponibilità a candidarsi per il posto di presidente.

Due professionisti della politica conosciuti a livello planetario; due signori che hanno costruito per loro stessi una carriera prestigiosa lavorando sempre in relazione con il regime egiziano che il popolo cerca oggi di rovesciarlo.

Mi sembrano due persone che non abbiano il senso della misura se pensano di essere idonei ad occupare il posto che speriamo sarà vagante a breve a seguito ad una rivoluzione popolare!

Amro Musa ha lavorato come ambasciatore dell'Egitto dal 1967 fino al 2001 e poi è diventato Segretario Generale della Lega Araba sempre con la benedizione del regime di Mubarak. E in tutti questi anni non è mai stato messo fuori dall'impiego pubblico per divergenza col regime: il che vuol dire che lui aveva fatto i suoi calcoli ed è rimasto al suo posto.

el-Baradei cominciò la sua carriera lavorativa servendo il governo e la conclude come direttore generale dell'Agenzia internazionale dell'Energie Atomica (IAEA) vincendo il premio nobel 2005. Non ha mai denunciato il fatto che Israele possiede un arsenale nucleare già da anni, e che Israele è il vero pericolo per l'area del mediterraneo compreso l'Egitto perché se lo avesse fatto non avrebbe vinto il premio Nobel per la pace. Anche lui aveva fatto i suoi calcoli.

Due professionisti della politica che hanno preferito continuare a mantenere il prestigio e la celebrità accumulando ricchezza senza preoccuparsi dei problemi del paese e del popolo che essi sperano oggi di governare!

D'altronde per i prossimi 5 anni l'Egitto non ha affatto bisogno di due signori non più giovane, dato che il paese necessita di una grande energia per cambiare e per essere all'altezza del sacrificio e della speranza del suo popolo!

Si tratterebbe invece di una dimostrazione di sincero sentimento d'amore verso il paese, se si offrissero entrambi a lavorare gratis come consigliere del futuro presidente: fare finalmente qualcosa di utile solo per gli egiziani.

La situazione è grave. L'Egitto ha bisogno di una guida forte, onesta che lo ami veramente e che si dedicasse anima e corpo per servirlo e servire il suo popolo, una persona che consideri il posto di presidente dell'Egitto non come l'incoronamento di una carriera prestigiosa ma come un onore e soprattutto un'immensa responsabilità.
Dio Protegga l'Egitto.