mercoledì 9 febbraio 2011

L'influenza, l'Egitto e la rivoluzione popolare.



Una forma influenzale leggera (sono le parole del medico curante) mi ha costretto a stare a letto diversi giorni a patire una forte tosse, un'emicrania tale che sembrava che la testa stesse sul punto di esplodermi ed un naso gocciolante come un rubinetto irrimediabilmente guasto. Tale situazione mi ha convinto che bisognerebbe cambiare la parola influenza: così troppo musicale e così troppo simpatica che non rivela nessun indizio del brutto stato in cui si trova un influenzato!

Nel frattempo sono accaduti cose molto più importanti: la rivoluzione popolare in Egitto che chiede l'uscita di scena del presidente Mubarak e attuare un vero cambiamento a favore della popolazione.

يناير الثورة المصرية في يوم الغضب Egyptian Revolution 25 Jan 2011,


E dopo 16 giorni dall'inizio della rivolta il presidente rimane incollato alla poltrona forte di una casta che lo difende ma in realtà difende se stessa ed il proprio interesse: il regime prova a reprimere i manifestanti con la violenza, come ha sempre fatto, causando morti e feriti fra i civili inermi.



La rivolta, però, continua e ormai l'uscita del Rais è questione di tempo limitato e si affaccia la giustificata preoccupazione del DOPO che si traduce in due domande:

1- Come sarà l'Egitto nel futuro? E' un'incognita che mette angoscia in tutti data l'importanza del paese a livello regionale ed internazionale oltre la situazione tragica interna. Ma la popolazione è ottimista e sicura che nulla sarà come prima!

2- Chi guiderà l'Egitto nei prossimi anni? Poteva essere facile dire ed ammettere che: a guidare l'Egitto dovrebbe essere colui che ha guidato la rivolta per liberarlo dal dittatore. Ma è questo il problema perché non c'è una figura carismatica alla guida di tutti. I manifestanti appartengono a tanti correnti politiche uniti dal desiderio di liberare il paese. Il comitato dei giovani che ha scoccato la scintilla della rivolta è composto da un gruppo di giovani, ragazzi che di sicuro non hanno un'esperienza politica di governo altrimenti non sarebbero stati in piazza a rischiare la vita!

Comunque, Amr Musa (classe 1936) e Mohamad el-Baradei (classe 1942), due personaggi eccellenti hanno espresso la loro disponibilità a candidarsi per il posto di presidente.

Due professionisti della politica conosciuti a livello planetario; due signori che hanno costruito per loro stessi una carriera prestigiosa lavorando sempre in relazione con il regime egiziano che il popolo cerca oggi di rovesciarlo.

Mi sembrano due persone che non abbiano il senso della misura se pensano di essere idonei ad occupare il posto che speriamo sarà vagante a breve a seguito ad una rivoluzione popolare!

Amro Musa ha lavorato come ambasciatore dell'Egitto dal 1967 fino al 2001 e poi è diventato Segretario Generale della Lega Araba sempre con la benedizione del regime di Mubarak. E in tutti questi anni non è mai stato messo fuori dall'impiego pubblico per divergenza col regime: il che vuol dire che lui aveva fatto i suoi calcoli ed è rimasto al suo posto.

el-Baradei cominciò la sua carriera lavorativa servendo il governo e la conclude come direttore generale dell'Agenzia internazionale dell'Energie Atomica (IAEA) vincendo il premio nobel 2005. Non ha mai denunciato il fatto che Israele possiede un arsenale nucleare già da anni, e che Israele è il vero pericolo per l'area del mediterraneo compreso l'Egitto perché se lo avesse fatto non avrebbe vinto il premio Nobel per la pace. Anche lui aveva fatto i suoi calcoli.

Due professionisti della politica che hanno preferito continuare a mantenere il prestigio e la celebrità accumulando ricchezza senza preoccuparsi dei problemi del paese e del popolo che essi sperano oggi di governare!

D'altronde per i prossimi 5 anni l'Egitto non ha affatto bisogno di due signori non più giovane, dato che il paese necessita di una grande energia per cambiare e per essere all'altezza del sacrificio e della speranza del suo popolo!

Si tratterebbe invece di una dimostrazione di sincero sentimento d'amore verso il paese, se si offrissero entrambi a lavorare gratis come consigliere del futuro presidente: fare finalmente qualcosa di utile solo per gli egiziani.

La situazione è grave. L'Egitto ha bisogno di una guida forte, onesta che lo ami veramente e che si dedicasse anima e corpo per servirlo e servire il suo popolo, una persona che consideri il posto di presidente dell'Egitto non come l'incoronamento di una carriera prestigiosa ma come un onore e soprattutto un'immensa responsabilità.
Dio Protegga l'Egitto.

3 commenti:

  1. Ciao Azza
    Non mi sono mai interessata con attenzione alla politica estera (al contrario ho sempre seguito con ardore e convinzione le vicende italiane) ma se posso vorrei dirti che è sempre triste vedere un popolo ridotto alla condizione di dovere lottare per ottenere una vita giusta e dignitosa ma è ancora peggio un popolo che non fa nulla. Vedere una rivolta che diventa una rivoluzione è una grande emozione perché ti rendi conto che c'è ancora gente che nonostante le ingiustizie riesce ancora a trovare una propria dignità e lotta per affermarla. Io non sono mai stata patriottica, però mi dispiace pensare ai miei concittadini persi nel fango di una idiozia diffusa. Mi viene da piangere se penso che chi abita in questo paese accetti certe cose proprio quando abbiamo davanti agli occhi l'esempio palese di ciò a cui dovremmo arrivare a breve. Purtroppo è come se la cronaca egiziana fosse uno specchio di ciò che a breve accadrà in Italia ma noi non vogliamo vedere. Ridiamo adesso, piangeremo poi.
    Scusa ma mi sono sfogata!!
    Un saluto forte
    Jennifer

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  2. Carissima,
    Immagino la vostra preoccupazione, soprattutto x i vostri cari, sentendo di ciò che avviene in Egitto, e non solo. E' anche la preoccupazione di tutti noi, anche se a me personalmente mi conforta sapere che il popolo egiziano si sta comportando in modo consapevole e maturo. Ci auguriamo tutti che finalmente la fraternità, l'uguaglianza e la libertà trionfino. Anche in Italia vedi come vanno male le cose, x di più i nostri politici sembra non si accorgono di cosa sta succedendo ai popoli così vicini a noi. Vi auguro di avere notizie confortanti dei vostri parenti ed amici. Vi abbraccio forte augurando a voi ed a tutti noi di poter presto vivere in un mondo pacifico e veramente democratico,
    Simonetta.

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  3. Volevo dirti anche che hai fatto una analisi perfetta della situazione attuale in Egitto. La tua è la preoccupazione di tutti noi, la democrazia è una condizione difficile da conquistare quotidianamente, ogni singola persona deve rimettersi in discussione ogni giorno ed i politici sono dappertutto uguali, anche i meno peggio assetati di potere. Le cose di questo mondo sono qualcosa di troppo complicato da comprendere è come brancolare nel buio capire da chi e da cosa sia governato, ma ogni singola persona ha diritto di reclamare la dignità della propria vita, dignità che ci viene data dal creatore del mondo. Tutti siamo preoccupati, lo scenario mondiale è quasi apocalittico ma mi piace ripetere una frase che ho sentito: xchè preoccuparci noi del futuro quando non si preoccupano interi popoli che mettono in questi giorni a repentaglio tutto ciò che hanno, la loro stessa vita e quella dei loro figli!!! Sarà quello che Dio vuole, ogni cambiamento passa attraverso la paura dell'incognita, l'intento è quello di un mondo migliore. Buona giornata ed un forte abbraccio,
    Simonetta.

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