giovedì 23 dicembre 2010

Auguri di Buone Feste !

e Sereno 2011.
كل عام وأنتم بخير0

domenica 12 dicembre 2010

Aspettando le elezioni politiche e non solo ... (2)

Una precisazione doverosa rivolta a tutti coloro che dicono o che pensano che essere un immigrato eguale essere un criminale.
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1- Totò Riina non è un immigrato clandestino !
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Salvatore Riina, meglio conosciuto come Totò Riina, (Corleone, 16 novembre 1930), è un capomafia corleonese, è stato arrestato dal Ros dei carabinieri il 15 gennaio 1993 dopo 25 anni di latitanza.

Le condanne
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A 19 anni fu condannato ad una pena di 12 anni, scontata parzialmente all'Ucciardone per aver ucciso in una rissa un suo coetaneo.
Nell'ottobre del 1993 subisce la seconda condanna all'ergastolo, come mandante dell'omicidio del boss Vincenzo Puccio.
Nel 1994, altro ergastolo per l'omicidio di tre pentiti e quello di un cognato di Tommaso Buscetta.
Viene condannato all'ergastolo, assieme ai vertici di Cosa Nostra, per la Strage di Capaci, in cui perse la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie e la scorta.
Nel 1995, nel processo per l'omicidio del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, del capo della mobile Boris Giuliano, e del professor Paolo Giaccone, Riina e altri dieci boss mafiosi vengono condannati all'ergastolo.
Nel 1999, viene condannato all'ergastolo come mandante per la Strage di via D'Amelio, in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e quattro dei suoi uomini di scorta.
Nel 2000 subisce una ulteriore condanna all'ergastolo insieme a Giuseppe Graviano per l'attentato in Via dei Georgofili (in cui persero la vita 5 persone e 48 rimasero feriti oltre i danni al museo) oltre che per gli attentati di Milano e Roma.
Nel 2002, per l'omicidio nel 1988 del giudice in pensione Alberto Giacomelli, viene condannato all'ergastolo come mandante.
Nel febbraio 2010, ancora un ergastolo per Riina, che insieme a Giuseppe Madonia, Gaetano Leonardo e Giacomo Sollami, decise l'omicidio di Giovanni Mungiovino.

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2- Angelo Izzo non è un immigrato irregolare !
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Angelo Izzo (Roma, 28 agosto 1955) è noto soprattutto per essere stato uno dei tre autori (insieme a Gianni Guido e Andrea Ghira) del cosiddetto "massacro del Circeo", per il quale fu condannato all'ergastolo (condanna confermata anche nei due gradi di giudizio successivi
Nel dicembre 2004, ottenne la semilibertà dal carcere di Campobasso per andare a lavorare in una cooperativa.

Il 28 aprile 2005, Izzo uccise Maria Carmela e Valentina Maiorano.
La Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo ha condannato l'Italia per aver dato la semilibertà al mostro del Circeo
, Angelo Izzo. Perché con questo provvedimento, concesso nel 2004, le autorità italiane hanno violato il diritto alla vita di Maria Carmela Linciano e Valentina Maiorano, uccise da Izzo nel 2005 proprio mentre godeva di questo beneficio.
La Corte ha anche stabilito che l'Italia dovrà risarcire i familiari delle vittime con 45 mila euro per danni morali.

Angelo Izzo si e' sposato il 10 marzo 2010. La cerimonia e' avvenuta nel carcere di Velletri, in provincia di Roma,

Un gioco feroce - Angelo Izzo or see more Un Videos

domenica 5 dicembre 2010

Un famoso detto




يصطاد فى المية العكرة
Pescare nel torbido

Il proverbio della settimana.




القشة التى قضمت ظهر البعير
La goccia che fa traboccare il vaso

domenica 28 novembre 2010

Da un libro per bambini:

Un scioglilingua che piace anche ai grandi !
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C'era una volta
una ciribiciacola
che aveva centocinquanta ciribiciacolini
che ciribiciacolavano.
Salta fuori la ciribiciacola:
zitti ciribiciacolini
che quando
sarete grandi ciribiciacolerete anche voi.

domenica 21 novembre 2010

Aspettando le elezioni politiche e non solo ... (1)



Il clima politico che stiamo vivendo in questi giorni non è dei migliori e circolano voci su eventuali elezioni anticipate: il che vuole dire campagne elettorali. E mi ritorna in mente quello che è successo nelle precedenti durante le quali alcuni candidati privi di idee oltre di un programma elettorale vero e proprio, non trovarono di meglio che giocare sui sentimenti dei loro ipotetici lettori ed il loro programma diventa l'impegno di cacciare via gli immigrati "responsabili di ogni male dell'Italia"; alimentando e aumentando così la paura dal diverso.

Senza dubbio la presenza degli stranieri crea problemi ma da lì a dire che loro sono il problema dell'Italia ce ne vuole tanto. Comunque, non intendo portare qui dati statistici per sfatare questi luoghi comuni ma semplicemente sottolineare l'estraneità degl'immigrati dai gravi fatti che hanno segnato la vita pubblica del paese negl'ultimi 40 anni. Perché l'immigrazione verso l'Italia è cominciata negli anni 70° del secolo scorso cioè circa 40 anni fa.

Quindi, ho voluto scrivere questo post per ricordare in anticipo che:
1- Nessun Immigrato è imputato per la strage di Ustica, 27 giugno 1980; un aereo della compagnia Italia cade misteriosamente nel mare di Ustica.
Morirono 81 persone.

TG1 : Ustica - immagini del relitto dc9 or see more Rai Videos



2- Nessun immigrato è implicato nella strage di Bologna,
sabato 2 agosto 1980. Un attentato terroristico in cui morirono 85 persone ed oltre 200 i feriti.
Esecutori condannati: Giuseppe Valerio Fioravanti, Francesca Mambro, Luigi Ciavardini.

Strage di Bologna: il video dopo l'esplosione - RepubblicaTv - 02/08/10



3- Nessun immigrato è indagato per la strage di Capaci,
23 maggio 1992. l'attentato mafioso in cui persero la vita il magistrato antimafia Giovanni Falconi, sua moglie Francesca Morvillo, anch'ella magistrato, e tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro.

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lunedì 15 novembre 2010

In occasione dell pellegrinaggio e la festa del sacrificio بمناسبة الحج وعيد الأضحى

كل عا م والامة الاسلامية بخير

Auguri a tutti i Musulmani

domenica 7 novembre 2010

Un famoso detto




من الالف للياء
Dall'A alla Z

Il proverbio della settimana.




ادا دخل الفقر من الباب ، خرج الحب من الشباك
Quando la fame entra dalla porta, l'amore se ne va dalla finestra

lunedì 1 novembre 2010

Una ferma condanna: .................................... (1)








Io musulmana praticante condanno l'assalto (finito nel sangue)
alla cattedrale siriaco-cattolica di Bagdad.
Purtroppo, la motivazione di questo atto inqualificabile e ingiustificabile è grave!!!
Spero di non dover piangere altre vittime innocenti.

sabato 30 ottobre 2010

Io Ripropongo:




Handicap: storia di una parola.
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Nel post "Io propongo" del 26 luglio 2010, parlando della totale mancanza di sostegno all'italiano non nativo (immigrato con cittadinanza) in cerca di lavoro... ho fatto delle proposte in merito, basate sull'equiparare la condizione di immigrato ad un handicap: questo è stato, da alcuni, giudicato negativamente.
Per dimostrare che nella mia proposta non c'è niente di offensivo o antipatico mi limito ad evidenziare in sintesi la storia della parola handicap; la trasformazione del significato e dell'uso che ha avuto col passare del tempo. Ma prima è opportuno ripubblicare la proposta per intero intitolandola "Io ripropongo":

1- Che venga riconosciuto lo stato (la condizione) d'immigrato come handicap, quindi, incluso nella quota dei portatori di handicap imposta per i posti di lavoro presso gli enti pubblici per questa categoria.

2- Che venga imposta la partecipazione, anche minima, di immigrati come autori di qualsiasi progetto che abbia a che fare con l'immigrazione come condizione per concederne il finanziamento; siano progetti presentati da associazioni che operano in Italia o le ONG che operano all'estero, cosicché gli immigrati non vengano impiegati come manovalanza ma come parte responsabile nei progetti.

Nel dizionario, la parola handicap indica: ostacolo, impedimento, svantaggio, …

L'etimologia remota del termine “handicap” deriva dall'espressione inglese "Hand in cap" che significa la mano nel cappello. Si tratta di un antico gioco d'azzardo con monete, una specie di lotteria a premi; il fortunato che estraeva dal cappello il numero vincente era obbligato a dare un premio di consolazione agli altri giocatori meno fortunati. Quindi il fortunato penalizzato era l'handicappato: da qui l'idea di svantaggio che connoterà poi il termine nei suoi ambiti d'uso.

Nel 1887 (o più tardi, al massimo nel 1898), il termine appare nella lingua italiana in ambito sportivo; precisamente nel campo ippico dove indica la regola di competizione in cui, per equiparare le possibilità di vittoria, si assegna uno svantaggio al concorrente ritenuto superiore o un vantaggio a quello ritenuto inferiore.

Nel 1930-1931, il termine venne usato dalla Commissione Wickersham (USA) a proposito dei numerosi motivi facevano pensare che gli immigrati commettessero più reati dei cittadini americani e disse fra l'altro:"il quinto (motivo) è che essi (gli immigrati) soffrivano di altri due gravi handicap: conoscevano poco e male sia la lingua sia le leggi del paese in cui arrivavano. Ignoravano di conseguenza cosa potevano e non potevano fare, quali erano i loro diritti e i loro doveri, né riuscivano facilmente a fare domande agli altri o a capire le risposte che ricevevano"*
(*Tratto dal libro:"Immigrazione e sicurezza in Italia" di Marzio Barbagli, edito Contemporanea., p. 18).

Quindi, già, nel lontano 1930-1931, le difficoltà in cui si trovano gli immigrati nel paese di arrivo furono indicate con il termine "handicap".

Nell'ambito medico viene chiamato handicappato o portatore di handicap la persona affetta da qualsiasi tipo di lesione, minorazione, disturbo o difficoltà.

Inoltre, il termine è anche usato con un significato spregiativo, di scherno o addirittura come vero insulto quando si dice:"sembri un handicappato, ecc ..."

Dunque, handicap non è un'espressione scientifica, ma un termine che si è diffuso nel linguaggio comune per indicare un'insufficienza che comporta una condizione di inferiorità.

A conclusione di tutto quello che è stato detto prima, a mio modesto parere, lo stato d'immigrato potrebbe essere classificato come handicap ambientale in quanto gli ostacoli o gli impedimenti riguardano l'ambiente in cui vivono gli immigrati.

Quindi oltre l'handicap fisico e psichico aggiungo quello ambientale.

La mia proposta è nata da una profonda conoscenza delle difficoltà che un immigrato potrebbe dover affrontare nel paese d'arrivo e che necessitano aiuti concreti non parole che servono solo a chi le pronuncia. E' un suggerimento per dare ad una piccola percentuale di italiani non nativi una vera occasione d'inserimento e di confronto coi cittadini del posto e soprattutto la speranza di progredire nell'ambito lavorativo.

domenica 24 ottobre 2010

Il proverbio della settimana.




لبس البوصة تبقى عروسة
Vesti un legno, pare un regno

domenica 17 ottobre 2010

E' Vero !

Beato colui che quando sarà chiamato a rendere conto della propria vita, potrà dire:
- Non ho rubato il pane,
- Non ho abbandonato l'amico,
- Non ho perseguitato l'infelice.
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martedì 12 ottobre 2010

Un fatto grave !



Pochi giorni fa, un politico italiano ha raccontato una barzelletta in cui aveva usato la bellezza o meglio ancora la presunta mancata bellezza come motivo per denigrare l'avversario politico (dal filmato si vedeva il protagonista di questa triste faccenda, spaventato alla vista della donna in questione). In realtà, si tratta di una donna dall'aspetto molto gradevole oltre le qualità riconosciute che l' hanno portata ad occupare un posto importante nella vita pubblica del paese.

Nonostante l'impiego di ogni mezzo per attaccare l'avversario sia una consuetudine collaudata in politica, questa barzelletta che esalta l'importanza dell'aspetto esteriore della donna rimane un fatto grave perché, oltre ad essere di cattivo gusto, è pronunciata da un personaggio pubblico e ripetutamente trasmessa dai mezzi di comunicazioni in tempo in cui la bellezza è diventata una parte essenziale del CV di tanti, i quali per realizzarsi nel lavoro e nella vita in generale cercano di acquistarla ad ogni costo (subendo, talvolta, danni irriparabili).

La domanda banale che mi viene da fare è la seguente: "Questo uomo politico, durante la sua infanzia, che risale ad epoca remota, fu vittima di una letteratura sconsigliabile come la filastrocca pubblicata nel post del 27 settembre?

mercoledì 6 ottobre 2010

Il proverbio della settimana:




اللى بعيد عن العين بعيد عن القلب
Lontano dagli occhi, lontano dal cuore

lunedì 27 settembre 2010

Piccole cose:



Ogni giorno, ci arrivano, tramite i mass media, le notizie di violenze commesse a danno di esseri deboli e indifesi con tanto di filmati e fotografie che mostrano gli aggressori all'opera, alle volte esaltati dalla sofferenza delle loro vittime. E come un copione: quando accade un fatto del genere si accendono i riflettori a dibattiti fra criminologi, psicologi, sociologi, e quant'altro … tutti discutono sul perché sia successo e su cosa fare per prevenire simili episodi e poi il tutto si conclude con la condanna penale inflitta ai colpevoli.

Purtroppo, questi atti sconsiderati si ripetono; la sostanza è la stessa cambia solo la vittima e la modalità. E la gente comune si sente indignata. Ma non basta, bisogna reagire e contribuire alla prevenzione anche con piccole cose come eliminare parole, detti, scritti, ecc … che magari appaiono innocui ma in verità, solcano per alcuni la strada del disprezzo verso il più debole perché incidono sulla loro personalità e gli trasformano alla fine in persone capaci di commettere violenze.

Per esempio, togliamo dal nostro linguaggio frasi di questo tipo: 'ho lavorato come un negro' e diciamo semplicemente: 'ho lavorato troppo'.
Insistiamo ad usare aggettivi come non vedente e non udente. Infondo si tratta dello stato di una persona: o ci vede allora è vedente o non ci vede quindi è non vedente … inutile usare degl'aggettivi diversi: cieco o sordo che suonano fra l'altro male. (il Tg di Rai 3 delle ore 14:50 viene spesso presentato come il Tg per le persone sorde).

Segnalo, alla fine, una piccola filastrocca, tratta da un libro per bambini e pubblicata da una grande casa editrice, che ha come tema una brutta ragazza.
La filastrocca inizia con la descrizione dell'aspetto esteriore della ragazza e poi s'interroga su che cosa ce ne si faccia di una brutta ragazza (come se fosse un oggetto indesiderato), e senza cercare i pregi che questa povera brutta potrebbe avere, la risposta è già pronta: darla in sposa al demonio!!!
Leggiamo insieme la filastrocca:


Una brutta ragazza:
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Se tu vedessi che brutta ragazza
Capelli ritti che pare una pazza,
occhio di vetro, naso aquilino,
ogni passo lo fa con l'inchino.
Cosa faremo di questa ragazza?
Combineremo un bel matrimonio:
la daremo in sposa al demonio:
il demonio quando la vede,
è così brutta che non ci crede!


Il demonio, come sappiamo, rappresenta nella mente del bambino, ma anche di tutti noi, la cosa più orrenda. Quindi la soluzione proposta in un libro per bambini è castigare la ragazza nel modo più atroce solo perché è brutta (l'unica colpa)!!!

La domanda mi viene spontanea: "Che cosa potrebbe insegnare ad un bambino questa filastrocca?"

martedì 21 settembre 2010

Il proverbio della settimana.




العبد فى التفكير و الرب فى التدبير
L'uomo propone e Dio dispone.

martedì 14 settembre 2010

Il ritorno, العوده


الحمد لله على سلآمة العوده
Grazie Iddio, sono tornata sana e salva.

sabato 14 agosto 2010

La partenza ... الرحيل







أستودعكم الله والى اللقاء
Sto per partire, arrivederci a tutti.

E' cominciato il mese di Ramadan: Auguri a tutti i musulmani.

La prima surah nel Corano:
سورَةُ الفَاتِحَة
ۡبِسۡمِ ٱللهِ ٱلرَّحۡمَـٰنِ ٱلرَّحِيم
ٱلۡحَمۡدُ لِلَّهِ رَبِّ ٱلۡعَـٰلَمِينَ (٢) ٱلرَّحۡمَـٰنِ ٱلرَّحِيمِ (٣) مَـٰلِكِ يَوۡمِ ٱلدِّينِ (٤) إِيَّاكَ نَعۡبُدُ وَإِيَّاكَ نَسۡتَعِينُ (٥) ٱهۡدِنَا ٱلصِّرَٲطَ ٱلۡمُسۡتَقِيمَ (٦) صِرَٲطَ ٱلَّذِينَ أَنۡعَمۡتَ عَلَيۡهِمۡ غَيۡرِ ٱلۡمَغۡضُوبِ عَلَيۡهِمۡ وَلَا ٱلضَّآلِّينَ

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Traduzione in Italiano:
Sura Al-Fâtiha (L'Aprente)
In nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso.
La lode [appartiene] ad Allah Signore dei mondi (2) il Compassionevole, il Misericordioso (3) Re del Giorno del Giudizio (4) Te noi adoriamo e a Te chiediamo aiuto (5) Guidaci sulla retta via (6) la via di coloro che hai colmato di grazia non di coloro che [sono incorsi] nella [Tua] ira , né degli sviati (7).
Nella recitazione liturgica si aggiunge : "Amin".
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Translation in English:
In the name of Allah, the Beneficent, the Merciful
Praise be to Allah, Lord of the Worlds, (2) The Beneficent, the Merciful. (3) Owner of the Day of Judgment, (4) Thee (alone) we worship; Thee (alone) we ask for help. (5) Show us the straight path, (6) The path of those whom Thou hast favoured. Not (the path) of those who earn Thine anger nor of those who go astray. (7)
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lunedì 26 luglio 2010

Il proverbio della settimana:




من بره هلا هلا و من جوه يعلم الله
Non è tutto oro quello che luccica.

Io propongo:



Si parla spesso della necessità dell'inserimento degl'immigrati nel tessuto sociale e secondo me avere un lavoro retrbuito sia il fattore principale per favorire tale processo. Ma gli immigrati trovano difficoltà per ottenere un' occupazione stabile perché devono fare affidamento solamente alle proprie forze in mancanza di qualsiasi tipo di sostegno familiare o altro, a conferma di ciò nessun immigrato è stato coinvolto in un caso di nepotismo, raccomandazione eccellente, ecc ..., o risultato iscritto in qualsiasi Loggia massonica e proprio per questo ho formulato la mia proposta.

Io propongo:


1- Che venga riconosciuto lo stato (la condizione) d'immigrato come handicap, quindi, incluso nella quota dei portatori di handicap imposta per i posti di lavoro presso gli enti pubblici per questa categoria.

2- Che venga imposta la partecipazione, anche minima, d'immigrati (regolare) come autori di qualsiasi progetto che abbia a che fare con l'immigrazione come condizione per concederne il finanziamento; progetti siano presentati da associazioni che operano in Italia o le ONG che operano all'estero, così gli immigrati non vengano impiegati come manovalanza ma come parte responsabile nei progetti.

A proposito delle ONG; esse potrebbero beneficiare della collaborazione d'immigrati residenti in Italia (molti dei quali hanno ottenuto anche la cittadinanza) originari dei paesi ai quali i loro progetti sono destinati; tale partecipazione facilita la realizzazione del progetto per vari motivi: l'immigrato conosce la lingua e la realtà del paese d'origine e contatta facilmente gli indigeni. Economicamente la trasferta dell'immigrato nel suo paese d'origine per seguire il lavoro del progetto avrà un costo minore della trasferta d'un italiano.

Questo a mio modesto parere è una delle soluzioni che favorirebbero una convivenza civile nonché un modo che renderebbe l'immigrato parte attiva nella vita del Paese.

La mia prima lamentela:

Dedico questo spazio alle lamentele; le mie e quelle di chiunque voglia raccontarci le proprie.
Il caso di cui mi lamento ha inizio dopo l'esito negativo della mia partecipazione alla selezione pubblica (avvenuta il 23 Aprile 2010) per il conferimento di un contratto per lo svolgimento della seguente attività:"Digitalizzazione e trattamento computazionale di testi arabi di filosofia e scienze, derivati da preesistenti opere greche tradotte in arabo nei secoli IX-X" da svolgersi presso l'Istituto di Linguistica Computazionale "Antonio Zampolli - Pisa.
L'esito negativo è dovuto alla mia mancata esperienza in questo campo (non ero l'unica), fin qui non c'è niente di cui lamentarsi …

Mi lamento, invece, di quello che è successo dopo … perché mi sono interessata al programma informatico in questione e ne ho cercato in giro delle informazioni senza ottenere risposta in merito.

Allora, con una mail datata il 18/05/010 (senza nessun riferimento al bando), mi sono rivolta alla responsabile del programma Arabo, indicata sul sito dell'Istituto, chiedendo informazioni sul percorso da fare per conoscere lo svolgimento del "Corpus bilingue Italiano-Arabo" su manoscritti arabi e spiegando le motivazione della mia richiesta.

Non ottenni nessuna risposta...


Lessi sul sito dell'Istituto che era necessario contattare la ditta (…) per acquistare il programma Arabo. Provai a contattare la ditta; il numero telefonico risultava inesistente e la mail mi tornava indietro … mi recai alla sede a Massa (come è indicato sul sito); al numero civico non trovai nessuna ditta, per di più, due ditte che si trovano da anni nelle vicinanze e svolgono attività informatica non sanno niente dell’ azienda che stavo cercando.

Di nuovo il 24/06 mandai due email: una indirizzata alla responsabile del programma Arabo e l'altra alla responsabile del programma Italiano nelle quali scrissi testualmente:"Sono interessata al programma Arabo e vorrei sapere come posso fare per acquistare la CD-Rom con la procedura DBT perché non sono riuscita a contattare la ditta (…) che commercializza il sistema su licenza CNR come è pubblicato sul sito dell'Istituto.

Ebbi, il giorno stesso, la risposta della responsabile del programma Italiano in cui dice testualmente:"Gentile (…) mi dispiace ma la ditta (…) non esiste più. Il prodotto a cui si riferisce non è più in vendita. L'unica soluzione rimasta è quella di avviare un progetto di ricerca finanziato per poter riprendere il lavoro che è stato fatto fino a quel punto. Ad oggi l'unico software che viene ancora distribuito e gratuitamente è il dbt2000. Per qualsiasi informazione siamo a sua disposizione."

Il 25/06 risposi così: "Gent.le (…) grazie per la sua disponibilità, Io non ho nessun progetto ma vorrei cortesemente delle informazioni sul percorso da fare per ottenere i requisiti necessari per poter lavorare col programma bilingue Arabo – Italiano.

Non ebbi nessuna risposta.


Dopo aver riflettuto, il 12 luglio, mandai una email di sollecitazione:"Rinnovo la mia richiesta d'informazioni per quanto riguarda il percorso da fare per acquisire competenza riguardo il programma bilingue Arabo – Italiano. Farei a meno di disturbarla se potessi cercare la risposta altrove".

Fino ad oggi non ho avuto nessuna risposta alla mia richiesta d'informazioni riguardanti un programma alla conoscenza del quale fu indetto un bando pubblico ... Se non è concesso al pubblico la conoscenza di tale programma allora non ha senso fare una selezione pubblica.

Spero di non avervi annoiati ma trovo sconcertante tutta la storia, vi farò sapere se ci saranno delle novità.

Racconto di una notte di mezza estate,

Se dico odio l'estate, qualcuno dirà “anch’io” … e se dico odio l'inverno, qualcuno dirà “anch’io”. Ma se dico odio l'estate e odio anche l'inverno, tutti diranno:"Allora sei depresso, devi curarti i nervi o devi andare dallo psicologo … o meglio ancora, ti serve una vacanza per stare lontano da tutto e da tutti".
Ma sono in perfetta forma e se non lo fossi sarei calmo e tranquillo.

Detesto gl'uomini che sfogano su di me i loro problemi e la loro rabbia.

Detesto i bambini grossi e svogliati che cercano in me qualcosa di diverso o interessante.

E le donne … ah, le donne, così diverse, così uguali.


Detesto le donne, tutte le donne e tra le donne …


Detesto le donne che fanno di me un mezzo per misurare la loro efficienza organizzativa.

Detesto anche le donne che vantano di poter non pensare a me.

Però mi fanno tanta tenerezza gli anziani, così fragili e così delicati; mi avvicinano con dolcezza che sembrano quasi accarezzarmi; forse mi considerano ancora come ai miei bei tempi, quando la mia presenza era un motivo d'orgoglio e vanità e non come ora che è diventata un'ovvietà.

E se nell'inverno soffro la solitudine perché sono stato, quasi, dimenticato ed a qualcuno passa la voglia perché proprio in mezzo ci sono Io, d'estate divento importante, indispensabile e mi piace l'atmosfera gioiosa che si crea attorno a me con l'arrivo delle vacanze e la voglia di stare insieme.

Ma l'estate fa caldo e le sue serate sono lunghe, e per fare passare il tempo e la noia – perché non trovano di meglio da fare – mi interpellano in continuazione, chi in modo gentile e chi invece in modo brusco; sembra quasi che abbia voglia di schiaffeggiarmi e così non trovo pace nemmeno la notte.

E quando sono stanco e non ce la faccio più dico: "basta" e mi fermo. Tutti si agitano disperati come se fosse la fine del mondo … e qualcuno corre a chiamare il tecnico …

ma quale dottore !!!

Ma cosa avete capito?
Sì, chiamano il tecnico, perché Io sono un Frigooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo !!!.
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Sherazade.