lunedì 27 settembre 2010

Piccole cose:



Ogni giorno, ci arrivano, tramite i mass media, le notizie di violenze commesse a danno di esseri deboli e indifesi con tanto di filmati e fotografie che mostrano gli aggressori all'opera, alle volte esaltati dalla sofferenza delle loro vittime. E come un copione: quando accade un fatto del genere si accendono i riflettori a dibattiti fra criminologi, psicologi, sociologi, e quant'altro … tutti discutono sul perché sia successo e su cosa fare per prevenire simili episodi e poi il tutto si conclude con la condanna penale inflitta ai colpevoli.

Purtroppo, questi atti sconsiderati si ripetono; la sostanza è la stessa cambia solo la vittima e la modalità. E la gente comune si sente indignata. Ma non basta, bisogna reagire e contribuire alla prevenzione anche con piccole cose come eliminare parole, detti, scritti, ecc … che magari appaiono innocui ma in verità, solcano per alcuni la strada del disprezzo verso il più debole perché incidono sulla loro personalità e gli trasformano alla fine in persone capaci di commettere violenze.

Per esempio, togliamo dal nostro linguaggio frasi di questo tipo: 'ho lavorato come un negro' e diciamo semplicemente: 'ho lavorato troppo'.
Insistiamo ad usare aggettivi come non vedente e non udente. Infondo si tratta dello stato di una persona: o ci vede allora è vedente o non ci vede quindi è non vedente … inutile usare degl'aggettivi diversi: cieco o sordo che suonano fra l'altro male. (il Tg di Rai 3 delle ore 14:50 viene spesso presentato come il Tg per le persone sorde).

Segnalo, alla fine, una piccola filastrocca, tratta da un libro per bambini e pubblicata da una grande casa editrice, che ha come tema una brutta ragazza.
La filastrocca inizia con la descrizione dell'aspetto esteriore della ragazza e poi s'interroga su che cosa ce ne si faccia di una brutta ragazza (come se fosse un oggetto indesiderato), e senza cercare i pregi che questa povera brutta potrebbe avere, la risposta è già pronta: darla in sposa al demonio!!!
Leggiamo insieme la filastrocca:


Una brutta ragazza:
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Se tu vedessi che brutta ragazza
Capelli ritti che pare una pazza,
occhio di vetro, naso aquilino,
ogni passo lo fa con l'inchino.
Cosa faremo di questa ragazza?
Combineremo un bel matrimonio:
la daremo in sposa al demonio:
il demonio quando la vede,
è così brutta che non ci crede!


Il demonio, come sappiamo, rappresenta nella mente del bambino, ma anche di tutti noi, la cosa più orrenda. Quindi la soluzione proposta in un libro per bambini è castigare la ragazza nel modo più atroce solo perché è brutta (l'unica colpa)!!!

La domanda mi viene spontanea: "Che cosa potrebbe insegnare ad un bambino questa filastrocca?"

martedì 21 settembre 2010

Il proverbio della settimana.




العبد فى التفكير و الرب فى التدبير
L'uomo propone e Dio dispone.

martedì 14 settembre 2010

Il ritorno, العوده


الحمد لله على سلآمة العوده
Grazie Iddio, sono tornata sana e salva.