sabato 30 ottobre 2010

Io Ripropongo:




Handicap: storia di una parola.
----------------------------------
Nel post "Io propongo" del 26 luglio 2010, parlando della totale mancanza di sostegno all'italiano non nativo (immigrato con cittadinanza) in cerca di lavoro... ho fatto delle proposte in merito, basate sull'equiparare la condizione di immigrato ad un handicap: questo è stato, da alcuni, giudicato negativamente.
Per dimostrare che nella mia proposta non c'è niente di offensivo o antipatico mi limito ad evidenziare in sintesi la storia della parola handicap; la trasformazione del significato e dell'uso che ha avuto col passare del tempo. Ma prima è opportuno ripubblicare la proposta per intero intitolandola "Io ripropongo":

1- Che venga riconosciuto lo stato (la condizione) d'immigrato come handicap, quindi, incluso nella quota dei portatori di handicap imposta per i posti di lavoro presso gli enti pubblici per questa categoria.

2- Che venga imposta la partecipazione, anche minima, di immigrati come autori di qualsiasi progetto che abbia a che fare con l'immigrazione come condizione per concederne il finanziamento; siano progetti presentati da associazioni che operano in Italia o le ONG che operano all'estero, cosicché gli immigrati non vengano impiegati come manovalanza ma come parte responsabile nei progetti.

Nel dizionario, la parola handicap indica: ostacolo, impedimento, svantaggio, …

L'etimologia remota del termine “handicap” deriva dall'espressione inglese "Hand in cap" che significa la mano nel cappello. Si tratta di un antico gioco d'azzardo con monete, una specie di lotteria a premi; il fortunato che estraeva dal cappello il numero vincente era obbligato a dare un premio di consolazione agli altri giocatori meno fortunati. Quindi il fortunato penalizzato era l'handicappato: da qui l'idea di svantaggio che connoterà poi il termine nei suoi ambiti d'uso.

Nel 1887 (o più tardi, al massimo nel 1898), il termine appare nella lingua italiana in ambito sportivo; precisamente nel campo ippico dove indica la regola di competizione in cui, per equiparare le possibilità di vittoria, si assegna uno svantaggio al concorrente ritenuto superiore o un vantaggio a quello ritenuto inferiore.

Nel 1930-1931, il termine venne usato dalla Commissione Wickersham (USA) a proposito dei numerosi motivi facevano pensare che gli immigrati commettessero più reati dei cittadini americani e disse fra l'altro:"il quinto (motivo) è che essi (gli immigrati) soffrivano di altri due gravi handicap: conoscevano poco e male sia la lingua sia le leggi del paese in cui arrivavano. Ignoravano di conseguenza cosa potevano e non potevano fare, quali erano i loro diritti e i loro doveri, né riuscivano facilmente a fare domande agli altri o a capire le risposte che ricevevano"*
(*Tratto dal libro:"Immigrazione e sicurezza in Italia" di Marzio Barbagli, edito Contemporanea., p. 18).

Quindi, già, nel lontano 1930-1931, le difficoltà in cui si trovano gli immigrati nel paese di arrivo furono indicate con il termine "handicap".

Nell'ambito medico viene chiamato handicappato o portatore di handicap la persona affetta da qualsiasi tipo di lesione, minorazione, disturbo o difficoltà.

Inoltre, il termine è anche usato con un significato spregiativo, di scherno o addirittura come vero insulto quando si dice:"sembri un handicappato, ecc ..."

Dunque, handicap non è un'espressione scientifica, ma un termine che si è diffuso nel linguaggio comune per indicare un'insufficienza che comporta una condizione di inferiorità.

A conclusione di tutto quello che è stato detto prima, a mio modesto parere, lo stato d'immigrato potrebbe essere classificato come handicap ambientale in quanto gli ostacoli o gli impedimenti riguardano l'ambiente in cui vivono gli immigrati.

Quindi oltre l'handicap fisico e psichico aggiungo quello ambientale.

La mia proposta è nata da una profonda conoscenza delle difficoltà che un immigrato potrebbe dover affrontare nel paese d'arrivo e che necessitano aiuti concreti non parole che servono solo a chi le pronuncia. E' un suggerimento per dare ad una piccola percentuale di italiani non nativi una vera occasione d'inserimento e di confronto coi cittadini del posto e soprattutto la speranza di progredire nell'ambito lavorativo.

domenica 24 ottobre 2010

Il proverbio della settimana.




لبس البوصة تبقى عروسة
Vesti un legno, pare un regno

domenica 17 ottobre 2010

E' Vero !

Beato colui che quando sarà chiamato a rendere conto della propria vita, potrà dire:
- Non ho rubato il pane,
- Non ho abbandonato l'amico,
- Non ho perseguitato l'infelice.
==================================================================================

martedì 12 ottobre 2010

Un fatto grave !



Pochi giorni fa, un politico italiano ha raccontato una barzelletta in cui aveva usato la bellezza o meglio ancora la presunta mancata bellezza come motivo per denigrare l'avversario politico (dal filmato si vedeva il protagonista di questa triste faccenda, spaventato alla vista della donna in questione). In realtà, si tratta di una donna dall'aspetto molto gradevole oltre le qualità riconosciute che l' hanno portata ad occupare un posto importante nella vita pubblica del paese.

Nonostante l'impiego di ogni mezzo per attaccare l'avversario sia una consuetudine collaudata in politica, questa barzelletta che esalta l'importanza dell'aspetto esteriore della donna rimane un fatto grave perché, oltre ad essere di cattivo gusto, è pronunciata da un personaggio pubblico e ripetutamente trasmessa dai mezzi di comunicazioni in tempo in cui la bellezza è diventata una parte essenziale del CV di tanti, i quali per realizzarsi nel lavoro e nella vita in generale cercano di acquistarla ad ogni costo (subendo, talvolta, danni irriparabili).

La domanda banale che mi viene da fare è la seguente: "Questo uomo politico, durante la sua infanzia, che risale ad epoca remota, fu vittima di una letteratura sconsigliabile come la filastrocca pubblicata nel post del 27 settembre?

mercoledì 6 ottobre 2010

Il proverbio della settimana:




اللى بعيد عن العين بعيد عن القلب
Lontano dagli occhi, lontano dal cuore