domenica 4 dicembre 2016

L'Egitto e il caso Regeni: per la prima volta uno studente straniero viene trovato cadavere con segni di tortura sul corpo! مصر وحادثة ريجينى: لأول مرة يعثر على طالب أجنبى جثة هامده عليها آثار تعذيب




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Giulio Regeni e i dubbi sulla sua ricerca in Egitto
جوليو ريجينى والشكوك اللتى أثيرت حول البحث اللذى قام به في مصر
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Gli indagini sulla morte violenta di Giulio Regeni sono ancora in corso. E in attesa di conoscere la verità su questa brutta storia, aggiungeremo altre informazioni che riguardano la vittima e riporteremo alcuni commenti pubblicati a proposito dei dubbi sollevati da tanti sulla vera natura della ricerca svolta al Cairo, al punto che qualcuno ha avanzato l'inquietante domanda: Giulio Regeni fu un'analista d'intelligence o un ricercatore universitario?

Dalle notizie diffuse dai mezzi di comunicazioni italiani sul caso del giovane 'dottorando alla Cambridge University', apprendiamo che:

·               "Giulio Regeni: italiano 28 anni, di Fiumicello-Trieste, con una borsa di studio, passò gli ultimi tre anni di liceo nel Collegio del Mondo Unito (New Mexico-USA). In Inghilterra, ha conseguito la laurea-indirizzo umanistico al Oxford University, e poi, dottorando al Cambridge University. Parla perfettamente l'italiano e l'inglese oltre discreta conoscenza dell'arabo e lo spagnolo. Ha lavorato per il think tank Oxford Ananlytica (il gruppo analizza tendenze politiche ed economiche su scala globale per enti privati, agenzie e ben cinquanta governi, una specie di privatizzazione di altissimo livello della raccolta di intelligence. Ha uffici, oltre che a Oxford, a New York, Washington e Parigi, e vanta una rete di 1,400 collaboratori. Promette “actionable intelligence”, informazioni su cui si possa agire, senza ideologie o inclinazioni politiche.)" Di lui è stato detto: 
  - la famiglia: "Giulio non era uomo dei servizi segreti"
· - Amici e parenti hanno detto di lui:"Il figlio che tutti vorrebbero, un ragazzo serio, intelligente e con grandi capacità. Una bella persona'', e ancora, il giovane "determinato ma solidale", "appassionato di studi sul Medio Oriente" ma conoscitore del mondo, un giovane a suo agio dovunque."

Dall'intervista al professor Maurizio Fermeglia, rettore dell'Università di Trieste (intervista di Ugo Tramballi, pubblicata il 9 giugno 2016 da 'Il sole 24 ore':
- "I dinieghi dei professori inglesi di Giulio sollevano fatalmente inquietanti sospetti. È possibile che Giulio conducesse indagini segrete?"
- "Per quella che è la mia competenza no: i dottorandi hanno bisogno dell'evidenza pubblica della loro ricerca, questo è fondamentale. A meno che non ci siano di mezzo segreti industriali. Ma Giulio non si occupava di nanotecnologia."

Dall'intervista al gen. Mario Mori ex capo dell'intelligence italiana (intervista di Mariella Collana, pubblicata domenica 6 novembre da 'affaritaliani.it', il primo quotidiano digitale, dal 1996) :
·        "Secondo il generale:"Giulio Regeri arrivato in Egitto con l'incarico – da parte dell'Università di Cambridge- di studiare i sindacati indipendenti locali. Arrivato lì aggancia gli ambienti che lo interessano e viene in contatto con alcuni sindacalisti che sono in antitesi con il governo di al-Sisi, l'attuale presidente, ma vicini alla Fratellanza musulmana, il movimento che nel 2013 aveva portato alla guida del paese. Mohamed Morsi. Poi destituito.
L'interesse dimostrato dal giovane friulano per queste ambienti ha suscitato l'attenzione sia dei sindacalisti presi in considerazione sia da chi- questi sindacalisti- controllava. insomma il lavoro del giovane ricercatore di Cambridge non è passato inosservato. Anzi, ha spinto qualcuno a chiederne direttamente a lui con modi e tecniche aberranti che ahimè sopravvivono ancora in quei luoghi." 
L’attività di studio svolta da Giulio non è sembrata credibile. Dopo le torture il passo verso la morte è stato breve ed è nata l’esigenza di sbarazzarsi del corpo. Solitamente accade che in casi analoghi i corpi vengano abbandonati nel deserto e mai più ritrovati o spuntano fuori dopo diecine di anni. Nel caso di Regeni, il ritrovamento del corpo sul ciglio di una strada frequentata è un dato significativo.
       - Perché?
       - E' molto probabile che doveva essere lo strumento per regolare conti che sono in atto nei   centri di potere egiziano.
       - Quali?
       - Come in ogni regime la struttura dominante è organizzata in più fazioni. La politica estera del presidente al-Saiai si poggia sui generosi apporti economici dell’Arabia Saudita, divenuti vitali dopo  il disimpegno americano. Nella crisi libica, egli sostiene il governo di Tobruk contrapposto ai Salafiti che comandano Tripoli e sostenuti dalla Turchia e dal Qatar. E' evidente che questa politica ha i suoi oppositori sicuri di ricevere dall’estero importanti sponsorizzazioni. Ne deriva che queste opposizioni influenzino l'intelligence egiziana, da sempre strumento per fare politica 'coperta' nel paese. Perciò sono convinto che il rapimento di Regeni sia il frutto di queste lotte intestine.

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